Quando la crisi economica si fa sentire con più sensibilità, aumenta il fenomeno del bricolage, meglio conosciuto come l’opera del “far da sé”. Le famiglie l’hanno sperimentato nel passato e lo stanno sperimentando adesso con la crisi economica in atto. Uno degli aspetti, davvero sorprendente, riguarda le massaie. Da uno studio effettuato nei supermercati e presso i panificatori è venuto fuori che il consumo del pane è diminuito del 40%. A prima vista il dato è davvero contraddittorio perché ci si aspetta un abbassamento del consumo del companatico a dispetto del pane che dovrebbe aumentare in termini di acquisto (l’uso del pane è direttamente proporzionato alla povertà). Da un attento esame, però, si evince che la produzione e la vendita del congegno per la produzione del pane è aumentata. Tant’è che un regalo molto apprezzato di questi tempi è la macchina per fare il pane domestico. A Roma il prezzo medio del pane è di 3,50€ al chilo mentre la farina costa meno di un euro al chilo. Per chi ha famiglia diventa oneroso rivolgersi ai negozi e si provvede con l’arte del far da sé. Questa riflessione mi ha portato a spiegare, specularmente, la dinamica della nascita domestica di molti movimenti o pseudo tali, tant’è che ogni appassionato di politica né ha concepito almeno uno da solo o in compagnia di amici e parenti, utilizzando il web o il ristretto ambito del proprio quartiere.
Questo fenomeno, sotto certi aspetti puerile e banale, ha coinvolto molte persone ed è indice di una crisi strutturale, ideologica ed organizzativa dei partiti tradizionali.
Il fenomeno è particolarmente visibile nell’area di centro e non riguarda solo il popolino ma anche gli addetti ai lavori, che si sentono frustati e mal sopportati nelle stanze dei bottoni. Questa frammentazione o polverizzazione della politica (negativa sotto tutti gli aspetti) è l’unica vera forza di opposizione ai cosiddetti “padroni della politica”. Non è difficile notare come spesso questi aeroplanini si spostano da una parte all’altra del cortile del condominio, approfittando della lite tra i condomini. Spesso sono balocchi per trastulli infantili, altre volte sono mine vaganti che incidono, nel piccolo, e causano quei smottamenti che danno fastidio agli agglomerati monolitici della politica padronale e della casta, che non controllano più il proprio elettorato causando nevrosi e notti insonni. Tanto più che il fenomeno è destinato ad aumentare con il tempo.
Se dovessi quantificare il peso specifico di questo fenomeno, non credo di esagerare nel valutarlo intorno al 10% del consenso moderato.
Per gli appassionati della politica che usano perdere il tempo nello studio dell’assenteismo o del fenomeno della transumanza, in termini di voti, è consigliabile non sottovalutare questo fenomeno moderno ed invece di costruire ponti (più delle volte levatoi per arroccarsi nei propri castelli fatati) è più proficuo capire che spesso la soluzione è legata all’ingordigia del proprio sapere nell’ostentare verità che, caso davvero sorprendente, portano sempre acqua al proprio mulino, con la conseguenza di dividere invece di unire.
mercoledì 16 giugno 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento