martedì 26 gennaio 2010

HO SOGNATO DI INTERVISTARE DON LUIGI STURZO

Intervista a don Sturzo D – don Luigi come è possibile coniugare i valori cristiani con i valori laici? R – in modo abbastanza semplice, riconoscere che sono entrambi dei valori condivisi D – don Luigi il popolarismo è valido ancora oggi? R – se esiste il popolo si. Il popolarismo presenta questa prerogativa: iniziativa popolare. D – don Luigi come mai i partiti in Italia durano un lustro, se tutto va bene? R – perché non fondano le basi sulle proposte della gente ma sulle vedute personali. D – don Luigi ha senso parlare oggi di politica democratica cristiana? R – per capire se ha senso analizziamo le parole: esiste la politica? Esiste la democrazia? Esiste il cristianesimo? Se le risposte sono positive allora ha senso. D – don Luigi è possibile coniugare politica e moralità? R – provi ad invertire le parole: è possibile non avere moralità in politica? A questa domanda è legata la risposta del consenso. Non si è credibili. D – don Luigi quali ingredienti servono per una proposta politica? R – due ingredienti: la novità e la casualità. D – don Luigi cosa intende per novità? R – significa proporre qualcosa di nuovo che precorre ed accompagna i tempi. Una proposta politica è nuova quando altri non sono capaci di affrontarla o concretizzarla. D – don Luigi cosa intende per casualità? R – significa non essere in grado di definire il futuro, è la circostanza in cui ci si trova nell'incapacità di prevedere il verificarsi o l'evolversi di un fenomeno politico. D – don Luigi non le sembra che in politica la casualità sia un fenomeno imprevedibile? R – no se guardiamo all’altra parte della medaglia. L’incertezza porta ad ampliare la partecipazione ed il consenso. D – don Luigi la prego di spiegarsi meglio. R – un movimento o gruppo si riconosce in una azione e si organizza con regole certe dotandosi di un ordinamento. Su queste basi si scelgono gli organi di rappresentanza e si innesca la leadership che porta avanti la volontà del gruppo. D – don Luigi in cosa difettano i partiti di oggi rispetto ai partiti tradizionali? R – esattamente nel realizzare il contrario di ciò che abbiamo detto. Il leader si propone, fonda un movimento, si confronta con chi non mette in discussione la propria leadership ed a catena nomina i referenti con spiccata assonanza e reale sudditanza. D – don Luigi qual è il segreto della democrazia? R – prendere coscienza di un popolo libero in cammino e non di un popolo trascinato con forza. D – don Luigi qual è il segreto di un partito R – far spingere il motore dalla base, far manovrare la frizione o l’acceleratore agli organi ed affidare lo sterzo ad un leader. Il vantaggio di questo segreto porta alla consapevolezza che il motore si arresta se il guidatore è incompetente. D – don Luigi la diaspora dei cattolici è ricomponibile? R – no, assolutamente. Questo non è possibile perché i cattolici hanno imparato a convivere con i compromessi. La Dc era un necessità avvalorata dalla precarietà della democrazia. D – don Luigi secondo lei il polo di centro è una chimera o un pio desiderio? R – né l’uno e né l’altro. Un partito di centro ha per sua natura la nascita popolare. Se si creeranno le condizioni sarà il popolo a decretarne la nascita e la vita. D – don Luigi quindi oggi non si intravede nessuna possibilità? R – è sotto gli occhi di tutti. Se l’udc ha bisogno di scrivere il nome di Casini sul simbolo significa che ha riconosciuto di non essere un partito popolare ma individualista. D – don Luigi la Dc era un partito popolare? R – di certo nel simbolo si riconoscevano quasi tutti gli italiani cattolici e laici di buona volontà… quindi popolare. D – domanda provocatoria. Ha senso parlare ancora di simboli cristiani? R – no assolutamente. Quando l’uomo può fare a meno di Dio si può permettere il lusso anche di appendersi da solo ad un “bretellino” o ad un fiore di cactus. Ma il problema non è la simbologia. Lei dovrebbe riformularmi la domanda: ha senso fare a meno di un sacramentale? La Dc ha perso la propria identità quando ha confuso le due cose. Con il sacramentale era un reato rubare, con il simbolo era motivo di vanagloria appropriarsi delle cose altrui. D – il futuro? R – sarà giorno di festa quando la gente si incontrerà nelle catacombe, nelle cantine e nelle soffitte per combattere per la libertà. Oggi, ci sono le convention dove tre parlano e mille ascoltano a bocca aperta in nome della democrazia.