domenica 14 marzo 2010

IL PARTITO DELLA NAZIONE: GESTAZIONE ED ABORTO

È in atto un Kadima tutto italiano che prefigura un amalgama tra forze di centro, di destra e di sinistra. Se ne parla da tempo, a volte con disinvoltura, a volte con sicumera, altre volte con circospezione. Chi sia il padre di questo obbrobrio non è facile saperlo. Spesso gli indizi portano a Casini, ormai votato all’incontinenza nei confronti di Berlusconi. A dare voce a questa diceria sono le difficoltà nelle quali si dimenano Rutelli e Fini. Francesco Rutelli, dopo la fuoriuscita dal PD, è in palese difficoltà di consenso e le aspirazioni di rifondare la sua “margherita” sono andate deluse. Nonostante gli annunci altisonanti dell’Alleanza per l’Italia, il trend che si profila, in termini di consenso, non supera la cifra decimale dello 0.5%. Gianfranco Fini, dato per disperso nel deserto del centrodestra, ha provato a raccogliere gli ex camerati della disciolta Alleanza nazionale e dopo tante attestazioni di stima ha capito che molti non lo seguiranno in caso di rottura con il premier Berlusconi. Nella più rosea delle ipotesi un distacco di AN dal PdL frutterebbe non più del 3.0% dei consensi. Infatti, sono in molti, tra gli ex, che ormai viaggiano con idee proprie senza il fiato addosso del padrone indiscusso della destra nazionale. Pierferdinando Casini, nonostante i desiderata di sconvolgere la vita politica di Berlusconi, ha ben presente il rischio di un passo falso e teme lo sbarramento del 5.0%, messo in dubbio da un possibile ritrovato vigore tra i fondatori del PdL, per cui, come i gamberi, fa un passo avanti e due indietro. Ha già provato nel 2007 il voltafaccia di Fini nella famosa vicenda degli ectoplasmi. I tre leaders si studiano a vicenda e, in ogni occasione, sembrano annusarsi con circospezione e diffidenza. L’aborto è già messo in conto con buona pace di tutti. La telenovela avrà un finale scontato: Fini resterà nel PdL e Casini curerà il suo orticello – già miracolato nella passata elezione politica con il 5.6% - mentre Rutelli, con il malfidato Tabacci, busserà alla porta dell’amico Pierferdinando per un posto in lista. Ma ogni operazione ha un prezzo salato: l’annessione all’UdC. Cinica conclusione della tattica democristiana, concreta e collaudata.

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